Diritto al Futuro

Un progetto scelto da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa.

Il progetto

Il progetto "Diritto al Futuro" ha come obiettivo lo sviluppo di una Comunità Educante, capace di sostenere gli adolescenti – svantaggiati e non – nell'acquisire un background di competenze chiave, al fine di ridurre gli attuali tassi di dispersione ed abbandono scolastici.

Considerata la molteplicità dei partner e degli interventi, il progetto si articola attraverso una governance partecipata, che vede organismi di indirizzo e gestione sia a livello provinciale che distrettuale, con l’obiettivo di realizzare un sistema integrato di interventi a cui partecipano Amministrazioni locali, rappresentanti della scuola e del Terzo Settore.


Nel progetto sono coinvolti 178 partner di tutta la Provincia di Modena :
  • 86 istituzioni scolastiche
  • 53 amministrazioni locali
  • 35 soggetti del terzo settore
  • L’Università di Modena e Reggio Emilia 
  • La Provincia di Modena
  • L’Ausl di Modena
  • La Fondazione di Modena

Impatto del progetto

Il progetto Diritto al Futuro si muove all'interno di un contesto di revisione delle politiche che negli ultimi anni sta portando innovazione in ambito socio sanitario ed educativo con un particolare focus sui minori. L’approccio è quello di intervenire su fenomeni che per loro natura sono multidimensionali (povertà economica, povertà educativa, negligenza famigliare) con un sistema integrato interistituzionale e interprofessionale che possa essere in grado di fornire risposte individualizzate ai bisogni dei cittadini in un’ottica di riconoscimento dei diritti, di capacità di empowerment del singolo individuo, della famiglia e della comunità di appartenenza. DaF parte dall’evidenza di interventi che sono stati realizzati in altri paesi, da programmi come il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile, il Sostegno all’Inclusione Attiva (ora divenuto con legge nazionale Reddito di inclusione) per contrastare la povertà economica, Il Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione per il sostegno alle Famiglie negligenti (PIPPI). DaF tende a superare la logica di azioni portate avanti in maniera isolata. Agisce sui destinatari diretti che sono i minori e le loro famiglie in maniera integrata facendo in modo che anche nelle stesse istituzioni (scuola, servizi educativi, servizi sociali, terzo settore) si attuino processi di condivisione e di co-costruzione di obiettivi comuni, pur mantenendo i ruoli e le specificità.
Osservando il contesto territoriale della provincia di Modena, in cui alcune funzioni della provincia come l'orientamento e la prevenzione alla dispersione sono passate al livello regionale, il territorio sente la necessità di agire in rete, in maniera condivisa, ponendo le basi per portare avanti un’azione di sistema, capace di intercettare tempestivamente le povertà educative e contrastare la dispersione scolastica.

Territorio

Gli interventi vengono effettuati su tutto il territorio della Provincia di Modena, rappresentato in modo capillare da circa 180 partner tra istituzioni, enti locali, istituti scolastici ed enti del terzo settore.

Periodo

Il progetto è partito nell'ottobre 2019 e ha subito un inevitabile rallentamento a causa della pandemia, visto che la gran parte degli interventi di intensità educativa si svolgono in collaborazione con gli istituti scolastici. Per questo motivo gli interventi sono stati prorogati a tutto il 2022.

Finanziamenti

Il progetto ha un costo complessivo di euro 1.013.602,00 ed è finanziato per il 46,5% dall'Impresa Sociale Con i Bambini, per 32,5% il dalla Fondazione di Modena e il restante 21% dalle amministrazioni locali della provincia.

Innovazione

Uno degli elementi innovativi del progetto è lo sviluppo e l’applicazione di un modello di intervento condiviso per individuare e leggere le situazioni a “rischio di dispersione scolastica” e la validazione delle competenze acquisite dagli adolescenti in ambito extrascolastico, con “strumenti di valutazione” comuni a tutti i distretti.
Un metodo coprogettato e condiviso dagli attori chiave del processo (scuole, terzo settore, istituzioni) con la supervisione e collaborazione della Università di Modena, (cui è assegnato il compito della valutazione d’impatto degli interventi), che permette di intercettare e coinvolgere nel progetto la maggior parte degli studenti a rischio drop out della Provincia.

Modello di certificazione

Il lavoro sul campo vede coinvolti coordinatori pedagogici, educatori, insegnanti e famiglie, in un processo che condurrà ad una progressiva valorizzazione del contributo di ciascuno.
In particolare, esito chiave del processo progettuale sarà la realizzazione di un modello comune a tutto il territorio provinciale per il riconoscimento formale in ambito scolastico delle abilità acquisite ed espresse dai ragazzi beneficiari durante le loro esperienze educative, scolastiche ed extrascolastiche, attraverso una valutazione multidimensionale, in sinergia con l'attuale quadro normativo nazionale.
La costruzione di un Modello di certificazione comune è uno degli elementi fondamentali per il rafforzamento del successo formativo degli studenti, vedendo in ciò uno dei principali fattore di contrasto al drop out

Sostenibilità

Dal punto di vista progettuale, continuità, sostenibilità e trasferibilità vengono sostenute su 3 livelli: 
  1. Organizzativo: con la permanenza delle strutture e livelli di governance.
  2. Operativo-metodologico: il modello proposto ha valenza provinciale e include tutti i portatori di interesse impegnati sulla dispersione, il quale, una volta a regime, permetterà maggiore integrazione della pluralità di servizi/progetti esistenti sui territori, una gestione condivisa dei bisogni, favorendo economie di scala e migliore efficienza ed efficacia degli interventi.
  3. Finanziario: con l’ottimizzazione delle risorse dei partner e l’attivazione di azioni di progettazione futura. 

Interventi ad "Alta intensità Educativa"

Nelle Linee guida nazionali per l’orientamento scolastico permanente del Miur si afferma che l’orientamento oggi assume una funzione strategica nella lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo degli studenti. Un piano di azioni orientative efficaci per la giusta scelta della scuola superiore può contribuire in modo importante nella diminuzione degli abbandoni scolastici. Il dato della Provincia di Modena degli studenti non promossi nel primo anno di scuola superiore nella fase di avvio del progetto, è pari al 13,6% del totale degli iscritti. Tale percentuale è il frutto di una serie di problematiche fra le quali è determinante il peso di una scelta della scuola superiore di secondo grado non profondamente meditata e non correttamente indicata in relazione alle abilità oltreché alle competenze degli studenti.
Tramite l’azione degli interventi ad “Alta Intensità Educativa” si concretizza il concetto di Comunità Educante. L'obiettivo è quello di realizzare un sistema coordinato di interventi ad alta intensità per adolescenti a rischio povertà educativa, (laboratori individuali, laboratori di piccolo gruppo ) adattato alle specificità dei distretti ed integrato nel modello per l’acquisizione e la validazione delle competenze. 

L'importanza sperimentale di questo sistema di interventi risiede nel fatto che lavorino insieme con obiettivi e modalità comuni, fino alla costruzione di un modello di certificazione riconosciuto nei curricula scolastici. L'impatto quantitativo previsto dal progetto, può aiutare a rendere la complessità del processo che si intende costruire: più di 650 ragazzi coinvolti tra tutti gli istituti scolastici provinciali, 330 tra educatori ed insegnanti, per oltre 30.000 ore di attività erogate.
Gli interventi educativi messi in campo in tutta la complementari a quelli tradizionali, coinvolgono anche i gruppi classe, al fine di sviluppare, rafforzare e documentare le competenze relazionali, sportive, artistiche, scientifico-tecnologiche, economiche e di cittadinanza attiva dei discenti.